tag:blogger.com,1999:blog-11622689358820136412024-03-06T01:47:32.562+01:00Resources for independent travelconteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.comBlogger77125tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-29357964303622837882022-12-13T12:19:00.003+01:002023-11-14T16:14:01.605+01:00Capo Verde<p dir="ltr" id="docs-internal-guid-194a8c30-7fff-6520-7513-41fa5037b0f8" style="line-height: 1.656; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"> Le isole del Capo Verde sono tra gli stati più progrediti e sicuri dell'Africa, e possiedono cittadine coloniali e spiagge bellissime. <br />Essendo però isole, 10 di cui 9 abitate, anche piuttosto distanziate, sono abbastanza difficili da girare, il cosiddetto island hopping, a meno che non ci si accontenti di restare nell'isola dove si è arrivati, tipicamente Sal o Santiago. I traghetti non sono affidabili, per orari imprevedibili, condizioni dei mezzi e del mare. <br />Restano quindi gli etr a elica della tacv, con voli sempre sotto l'ora e con prezzi da 50 a 100 euro. L'airpass della tacv consente di avere uno sconto ma è riservato a chi arriva in Capo Verde con loro. <br />Le cose migliori da vedere sono un po’ sparpagliate tra le varie isole. A Santiago, la più grande, ci sono la capitale Praia e Cidade Velha, e il resto dell’isola è piacevolmente non turistica. A São Vicente c’è la capitale musicale, la pittoresca Mindelo e bisogna passarci per andare (solo in traghetto) a Santo Antão, considerata la più bella delle isole. A Fogo c’è un vulcano attivo che si può scalare. Sal, Boavista e Maio sono rinomate per le spiagge. Brava e São Nicolao sono le meno visitate dell’arcipelago.<br /></p><br />conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-22309272579936073282022-12-09T19:58:00.002+01:002023-11-14T16:15:00.219+01:00Un itinerario in Ghana<p> Il Ghana è uno dei paesi più stabili politicamente e con la popolazione più amichevole dell'Africa e per questo è stata anche definita Africa per principianti. Certo è sempre un luogo che richiede spirito di adattamento (oltre al visto e al vaccino contro la febbre gialla), ma ripaga con emozioni indimenticabili.<br />Un itinerario da due settimane o anche meno comprimendo i tempi, comprende Accra, non imprescindibile come gran parte delle capitali africane, ma da cui bisogna necessariamente passare.Si può vedere iIl quartiere di Jamestown, le piazze nazionali e qualche posto sul mare. La parte costiera del paese ha i trasporti più comodi. La parte a ovest su percorre in 3 o 4 ore, con molti posti dove fermarsi: Cape Coast, Elmina e Busua e Akwidaa per le spiagge. A est si può andare nella poco visitata regione del Volta, interessante per motivi naturalistici. <br />L’entroterra, a maggioranza musulmana man mano che si procede verso nord, richiede fatica per la lunghezza degli spostamenti e il caldo.<br />A circa 6 ore di pullman si trova Kumasi con il grande mercato Kejetia, uno dei più grandi del continente.<br />Tamale, base per il Male National Park (con i safari, si dice, più economici di tutta l’Africa) e la moschea di fango di Larabanda (sullo stile di quelle ora off-limits del Mali) dista 12 ore di viaggio in pullman o oppure aereo. <br />Ancora più a nord c’è Bolgatanga, quasi al confine con il Burkina Faso.</p>conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-5301425799875978492022-05-21T10:53:00.005+02:002023-06-20T15:46:43.879+02:00Kosovo<p> Stato non riconosciuto universamente, con origini controverse e
dolorose, è una destinazione tutto sommato abbastanza interessante e
originale.<br />L'aereo è l'opzione di viaggio che permette di
raggiungerlo in tempi accettabili. In alcuni giorni si può trovare il
volo diretto dall'Italia (nel 2022 Wizz Air il giovedì e la domenica di
sera). Ciò sembra anche suggerire la durata minima, tre notti, una a
Pristina, una a Prizren, una a Giakova.<br />La capitale Pristina è un
punto di passaggio obbligato. E' una città moderna con testimonianze del
periodo dell'indipendenza (il monumento-scritta newborn, che cambia
aspetto ogni anno o la curiosa statua di Clinton), di quello yugoslavo
(la biblioteca nazionale è considerata da alcuni uno degli edifici più
brutti del mondo, cosa che la rende da vedere) e ottomano.<br />In giro
per il paese due tappe consigliabili sono le città di Prizren e Giakova,
due antiche città con molte moschee e case tradizionali ottomane. A
Gjakova c'è anche un bazar discretamente conservato; per il panorama
salire su çabrati hill. A Prizren bella l'atmosfera in piazza Shadervan;
per il panorama salire alle rovine del castello.<br />Nel paese si
trovano anche i monasteri ortodossi servi, patrimonio Unesco di
Gračanica, Peja (o Pec, in serbo) e Decani, che devono essere visitati
con controllo passaporti, come day trip. Peja, che a sua volta
interessante, è a 50 minuti di autobus da Gjakova, Gračanica è a 10 km
da Pristina (autobus o taxi), Decani è 15 minuti prima di Peja.<br />Il
viaggio in autobus da Pristina a Gjakova dura 1,5 ore, da Gjakova a
Prizren 1 ora,da Pristina a Prizren qualcosa meno di due ore.<br />Wikivoyage può sopperire alla mancanza di documentazione cartacea.</p><p> <br /></p>conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-29582218110329717022021-03-14T21:14:00.001+01:002021-03-14T21:14:24.626+01:00Caffarella<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPU4ZVC7uxjoybFsqdtoHlN-TeSDo2dVEZM15G-1cAaaxze-gmkGrxgORg-1WipgA9Q4ftvmAjfBJMSQ-5b4uotiXJxIjH7yrXSR6NEgwC6iVktclNyw2O4oft48YXovMo0JH_pkKrDJXl/s2544/20210302_103653.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1236" data-original-width="2544" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPU4ZVC7uxjoybFsqdtoHlN-TeSDo2dVEZM15G-1cAaaxze-gmkGrxgORg-1WipgA9Q4ftvmAjfBJMSQ-5b4uotiXJxIjH7yrXSR6NEgwC6iVktclNyw2O4oft48YXovMo0JH_pkKrDJXl/s320/20210302_103653.jpg" width="320" /></a></div><br />Il parco della Caffarella è un pezzo di campagna romana miracolosamente sopravvissuto fino a oggi e la parte più verde del parco dell'Appia Antica, vecchio sogno di Antonio Cederna, di cui fa parte.<br />Molti ci vanno semplicemente per correre, camminare o respirare, ma per chi vuole vedere le emergenze storiche e paesaggistiche c'è un itinerario un po' arzigogolato che permette di vederle tutte. I punti di partenza possibili sono vari e se si va con i mezzi pubblici non è neanche obbligato finire l'itinerario nello stesso punto. Dalla stazione metro A di Furio Camillo, percorrendo via Cesare Baronio prima di arrivare si può dare un'occhiata alla peschiera romana, poi arrivando all'ingresso del parco (utili mappe su pannelli) si può vedere la cisterna fienile, poi ci si allunga verso la cisterna ninfeo e si ritorna verso il pittoresco casale della vaccareccia. Qui si può abbreviare e attraversare il ponte sul fiume Almone, oppure allungare per punti meno affollati: un paio di collinette panoramiche con un bel colpo d'occhio sul parco e al di fuori(i punti al di fuori più facili da individuare sono il gazometro, la tomba di Cecilia Metella e la cupola di San Pietro) e alcune vedute dell'Almone, che si attraversa all'altezza di Torre Valca. Da qui ci sono i pui più interessanti: dopo la cisterna romana e il vicino bosco sacro, ci sarebbe la chiesa di Sant'Urbano alla Caffarella, ricavata da un tempio romano da cui sono ancora visibili le colonne, ma è incredibilmente contenuta in una proprietà privata ed è possibile solo intravederla da dietro la recinzione. Pienamente visibile, fortunatamente, è il tempio di Egeria. Seguono poi il mausoleo di Annia Regilla, aperta durante i fine settimana, e la fattoria degli animali, che interesserà molto i bambini (che probabilmente avranno già visto i conigli, piuttosto socievoli se non ci sono cani in giro). Da qui si può uscire verso l'Appia antica seguendo via della Caffarella oppure riattraversare l'Almone per vedere lo stagno-postazione di birdwatching e la cisterna monumentale.<br /><br /><p></p>conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-58637138876681088172021-02-05T19:12:00.002+01:002021-02-05T19:12:14.737+01:00Saint Lucia<p> Saint Lucia ha tutto quello che ci si può aspettare da un'isola caraibica e in più non è (troppo) famosa. Lunga 45 km e larga 25 (ma per morfologia e strade i tempi di percorrenza sono più lunghi di quello che ci si aspetterebbe), con la costa ovest perfetta per mare e snorkeling, mentre quella est, affacciata sull'oceano, è bella ma non troppo adatta alla balneazione.<br />Il periodo migliore per visitarla va da metà dicembre a metà aprile. <br />Molti restano solo in un posto, magari un resort di lusso nella parte nord. È bello anche così, ma chi si gira l'isola non se ne pentirà. Ci vuole un ora e mezza circa in auto per andare dal sud al nord, molto di più con gli one dollar bus, autobus pubblici, colorati e con musica ad alto volume, ma il divertimento è assicurato.<br />L'aeroporto internazionale si trova alla punta sud dell'isola, vicino al villaggio di Vieux Fort e a Sandy Beach.<br />Tutti i villaggi della parte sud, come Laborie, Micoud o Chosieul hanno una bella atmosfera e spiagge nelle vicinanze.<br />Il posto più conveniente dove alloggiare nella parte sud è però Soufriere Da qui si può accedere a Diamond Falls, Botanical Gardens, New Jerusalem Mineral Baths, Sulphur Springs e naturalmente the Pitons: dei due, il più agevole da scalare è il Gran Piton, necessari biglietto di ingresso e guida. Come spiagge, Jalousie, Anse Mamin e Anse Chastanet.<br />Castries è la capitale e si trova al centro dell’isola sulla costa ovest. Ci si può trovare un po’ di atmosfera cittadina, possibilità di shopping (mercato del sabato, vendors arcade), una curiosa cattedrale. C’è il problema della navi da crociera che scaricano orde di persone per le strade.<br />Il nord è molto più sviluppato turisticamente. Ci sono posti molto popolari come Rodney Bay, che ha un centro molto animato e una grandissima spiaggia, Reduit.<br />Oppure Gros Islet, dove c’è uno dei friday night party più frequentato dell’isola con vicino i panorami, il vecchio forte e le spiagge di Pigeon Island.<br /><br />I posti più rinomati per lo snorkeling sono Smuggler’s cove, Jalousie beach, Anse Chastanet e Anse Cochon.<br />Per sfuggire dalla folla ci si può orientare sulle spiagge del nord-est: Cas En Bas, Anse La Voutte, Grand Anse.</p>conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-593492386736301192021-01-26T19:35:00.007+01:002022-05-21T10:58:16.025+02:00Un itinerario in Caucaso<p dir="ltr" id="docs-internal-guid-159c83d1-7fff-6427-463c-49ef4fe984ca" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Tre paesi, visitabili uno alla volta, o più ambiziosamente tutti e tre. Servono minimo tre settimane e, fino alla guerra del 2020, l’ordine temporale era tassativamente Azerbaijan, Georgia e Armenia, causa strascichi della guerra del nagorno-karabakh. Non è chiaro come sarà la situazione post guerra e post covid-19. </span></span></p><span style="font-family: inherit;"><br /></span><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Baku è un meraviglioso mix di antico e nuovo.</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Nella parte vecchia medievale cinta da mura, sorgono il Palazzo degli Shirvanshah, un vasto complesso reale, e l'iconica torre in pietra della Vergine. Tra i luoghi di interesse contemporanei spiccano il Centro Heydar Aliyev, progettato da Zaha Hadid, e le Flame Towers, 3 grattacieli a punta ricoperti di schermi a LED.</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Baku si affaccia sul mar Caspio, uno dei mari o laghi più mitici (e inquinati) del mondo. Per gli avventurosi, ci sono spiagge a 20-30 minuti dal centro città: a sud Shikhov e Crescent, sul lato nord della penisola di Absheron, Bilgah e Amburan, nel lato sud della penisola, Emin.</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Nella penisola di Absheron si organizzano day trip per vedere il fuoco perenne di Yanar Dag, tempio del fuoco di Ateshgah, le fortezze di Mardakan e Ramana, in ordine crescente di interesse, nonché il museo etnografico di Qala.</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il Qobustan è un day trip piuttosto facile, si trova a un'ora e mezza da Baku e si possono vedere i petroglifi e i vulcani di fango, anche se il trasporto non autonomo potrebbe limitare il tempo e i posti visitabili (per i vulcani è necessaria, a detta degli autisti, una corsa da 15 minuti in Lada 4x4).</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Sheki (o altri 4-5 modi di scriverne il nome) è una città antica tra le montagne, i monumenti islamici più importanti sono il caravanserraglio e il palazzo dei Khan (Khanserai). Avendo tempo ci sono cammini e luoghi interessanti nei dintorni, come il museo-labirinto di Fadil. Da Baku contare almeno 6 ore di taxi, marshrutka o bus. Il treno è solo notturno.</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">L'Azerbaijan del nord ha montagne e villaggi molto pittoreschi. Si può raggiungere Quba, che un centro storico con moschee e un quartiere ebraico, in circa tre ore e poi puntare al villaggio di montagna di Xinaliq, un posto abbastanza in capo al mondo. Bisogna poi necessariamente ripassare per Baku.</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Partendo verso ovest la prima tappa interessante è Lahic, un villaggio tradizionale anche se un po' turistico. Per raggiungerlo bisogna passare per Ismaili. Vicino, a Ivanovka, c'è l'unico kholkoz di epoca sovietica ancora attivo.</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Da Sheki bisogna scegliere l'itinerario verso Tbilisi. Il più veloce è quello che passa per Ganja, seconda città del paese, di moderato interesse. Più lungo è quello che passa per Zaqatala, cittadina tradizionale di montagna, e, passati in Georgia, permette di visitare la zona vinicola del Kakheti con il suo capoluogo Sighnaghi e il monastero di Davit Gareja.</span></span></p><span style="font-family: inherit;"><br /></span><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Tbilisi è una città molto piacevole in cui passare qualche giorno, con un centro storico molto pittoresco anche se un po' cadente, il viale Rustaveli, la fortezza di Narikala e i bagni Abanotubani e Orbeliani, architetture contemporanee come il ponte della pace e il teatro e il centro espositivo di Rize Park e un'atmosfera cosmopolita. A pochi chilometri c'è Mtskheta, antica capitale e patrimonio dell'Unesco.</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Dopo qualche giorno a Tbilisi, le possibilità sono molte. In montagna, nella catena del Caucaso, si deve scegliere tra la zona di Kazbegi e quella di Mestia e Ushguli (Svaneti), più pittoresca con i villaggi fatti di alte torri. </span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Questa parte è più difficile da raggiungere da Tbilisi. Una possibilità è di prendere un treno notturno da Tbilisi a Zugdidi e poi prendere un marshrutka.</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Uplistsikhe (monastero rupestre) e Gori (città natale di Stalin) sono spesso visitate insieme sulla strada per Kazbegi.</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> Kutaisi, la seconda città del paese, è interessante. Batumi sul mar Nero è una località balneare con un bel lungomare e architettura eclettica. Andando verso l'Azerbaijan c'è la zona vinicola del Kakheti con il suo capoluogo Sighnaghi e il monastero di Davit Gareja.</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il piatto nazionale è il Khachapuri, una sorta di focaccia ripiena di formaggio con spesso un rosso d'uovo come decorazione. Poi i khinkali, ravioli ripieni e l'ochakhuri, uno stufato di carne e patate servito con insalata, mtsvadi, la versione georgiana dello shashlik e il suluguni un formaggio anche da friggere.</span></span></p><span style="font-family: inherit;"></span><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Se si è arrivati fino a Batumi, la strada per l'Armenia non è breve e potrebbe essere conveniente spezzare il viaggio in una tra le tranquille Akhaltsikhe, Borjomi o Vardzia. </span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Dopo l'entrata in Armenia si arriva nella seconda città del paese, Gyumri, che su Google maps si chiama inspiegabilmente Guayaquil. Ricostruita dopo il terremoto del 1988, è comunque un posto tranquillo per spezzare il viaggio e vedere la vita degli armeni. Da Gyumri, Yerevan dista circa tre ore di marshrutka.</span></span></p><span style="font-family: inherit;"><br /></span><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Yerevan, la capitale dell'Armenia, è meno interessante delle altre due capitali, ma ha un'atmosfera rilassata e una architettura interessante, con palazzi del primo Novecento, architettura sovietica e rinascita postmoderna. Inoltre può servire da base per la maggior parte delle attrazioni del paese. Le due più famose a portata di mano sono il monastero di Khor Virap (il monte Ararat incombe pittorescamente) e la cattedrale di Echmiadzin. </span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">I monasteri di Haghpat e Sanahin, con base a Vanadzor, sono sulla strada per la Georgia. Il lago Sevan è un lago di montagna molto apprezzato dagli armeni anche per balneazione. È circondato da monasteri, tra cui il più interessante è quello di Sevanavank. Vicino c'è Dilijian, al centro di una zona montuosa, ribattezzata un po' generosamente come "la Svizzera dell'Armenia".</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">A sud, un po’ troppo fuori mano per un’andata e ritorno in giornata, la città di Goris e il monastero di Tatev. Fino al 2020 era anche la strada per visitare il Karabakh.</span></span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: inherit;"><span style="background-color: transparent; color: black; font-size: 11pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: 400; text-decoration: none; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> </span></span></p>Per tutta l’area caucasica, un <a href="https://wander-lush.org" target="_blank">sito</a> prolisso ma documentato.
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-12565642441609663462020-12-20T01:03:00.005+01:002020-12-20T01:18:03.883+01:00Il Circeo<p dir="ltr" id="docs-internal-guid-24b35991-7fff-70c1-e78c-eb795b777a75" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFVDQHbl1SM9OrsReZySpc4chU3qQiCVYuctZ016xQfoFwRP_03PmHI5-S-PKawBTQaagSizlgQ799oTa47omoFpm1QsEUeFHfqad_HvtvTX1N_NY1Dv2rYfSfa3qcYabzmFWasgIPMk70/s2048/Circeo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1373" data-original-width="2048" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFVDQHbl1SM9OrsReZySpc4chU3qQiCVYuctZ016xQfoFwRP_03PmHI5-S-PKawBTQaagSizlgQ799oTa47omoFpm1QsEUeFHfqad_HvtvTX1N_NY1Dv2rYfSfa3qcYabzmFWasgIPMk70/w400-h226/Circeo.jpg" width="400" /></a></div><br /> <p></p><p dir="ltr" id="docs-internal-guid-24b35991-7fff-70c1-e78c-eb795b777a75" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;">Il Circeo è un parco nazionale piccolo ma dove c'è molto da fare. <br />Per quanto riguarda il mare ci sono le due lunghissime spiagge sabbiose di San Felice a sud del promontorio, che arriva fino a Terracina e quella di Sabaudia a nord, mentre nel promontorio la costa è rocciosa e di difficile accesso.<br />Il trekking dà grandi soddisfazioni. Il percorso più bello è l’itinerario 750 che sale da Torre Paola ripidamente nel bosco e percorre tutta la cresta, toccando la cima, fino al parcheggio delle crocette, quasi a San Felice, in 4 ore e mezza se si è ben allenati e si fanno poche pause. Per fare un itinerario circolare si può tornare a Torre Paola con l’itinerario 751 in gran parte pianeggiante ma un po' monotono. Per abbreviare, si può salire da Torre Paola alla sommità e scendere per la direttissima. È un itinerario difficile ma divertente: le salite e discese nel bosco del quarto freddo sono molto ripide e fangose (in discesa c’è un punto, il lastrone di pietra, in cui i segni si perdono) mentre per la parte sulla cresta bisogna avere abitudine ad usare le mani e naturalmente non soffrire di vertigini, ma con la giusta disposizione è uno degli itinerari più divertenti del Lazio. Il panorama è eccezionale. I tempi indicati sulle tabelle sono di 2 ore per la salita e uno per la discesa: meglio tenersi larghi.<br />Il centro storico di San Felice è molto grazioso pur non avendo monumenti memorabili. Dare un’occhiata alla Torre dei templari e a piazza Lanzuisi, che una volta era la corte del castello, la piazza dell’ex convento, il panorama dai giardini di vigna la corte, le chiese di San Felice e dell’Immacolata, moderne ma interessanti.<br />Interessante è il giro delle torri costiere, da sud: torre Olevola, torre Vittoria, torre Fico,torre Cervia, torre Moresca (in posizione piuttosto nascosta), torre Paola. <br />Il promontorio è pieno di grotte molto interessanti alcune visitabili da terra altre da mare: Impiso, Capre, Fossellone, della maga Circe. Purtroppo la grotta Guattari (o di neanderthal ) non è quasi mai visitabile.<br />La costa del promontorio è meno agevole da visitare di quanto ci si aspetterebbe. C’è un percorso che inizia verso il porto e tocca le torri sul promontorio, la grotta dell’impiso e delle capre (solo visite guidate, altrimenti è chiusa da un cancello), il faro e i resti di alcune batterie, ma è quasi tutto su strade carrozzabili e circondate di proprietà private, in cui sia camminare che guidare (parcheggio inesistente e incroci difficoltosi) è poco piacevole.<br />Raggiungendo il parcheggio dell’acropoli si può sia vedere un paio di punti panoramici sia le mura poligonali con pochissimo cammino, oppure camminando di più andare verso il semaforo e il fortino di cretarossa oppure tornare verso il paese con la panoramica via del sole.<br />Per gli appassionati di architettura razionalista, Borgo Montenero è uno degli esempi più riusciti e meno conosciuti.<br />Non si può mancare di visitare la selva, l’ambiente da cui ha avuto origine il progetto del parco nazionale. Un ambiente unico in cui sono possibili vari itinerari piuttosto meditativi.</p>conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-21726015294185245822020-12-15T21:27:00.002+01:002020-12-15T21:27:39.314+01:00Un itinerario in Canada<p> <span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; white-space: pre-wrap;">E’ il secondo paese più grande al mondo e ci vorrebbero mesi, se non anni, per girarlo tutto. In mancanza di tanto tempo, occorre fare una selezione piuttosto drastica. Quasi nessuno rinuncia all’itinerario tra Toronto e Quebec City. Dalla cosmopolita Toronto, da cui si può andare in giornata al versante canadese delle cascate del Niagara, si passa alla capitale Ottawa, alla piccola Richmond, alla francese Montreal, alla pittoresca Quebec city. Un itinerario molto cittadino, di un paio di settimane, che bisognerebbe integrare con la straordinaria natura a disposizione nel paese, spostandosi via aereo. Un’altra zona molto frequentata è quella delle Montagne Rocciose: si parte generalmente da Calgary per raggiungere Bannt, Lake Louise e, per l’Icefields Highway, il parco Nazionale di Jasper. Qualcuno prosegue per Vancouver, e il versante pacifico, che comprende la Vancouver Island da Victoria a Port Hardy, da cui si può prendere il traghetto che percorre l’Inside Passage e in quindici ore di navigazione, in estate tutte di luce, raggiunge Prince Rupert. Da qui ci si può ricongiungere a Jasper per chiudere un itinerario di due strenue settimane.</span></p><p><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; white-space: pre-wrap;"> </span><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; white-space: pre-wrap;">Altrettanto interessante, e rinomato per il pesce, è il versante atlantico, con una decina di giorni tra Halifax e dintorni, Pictou, Prince Edward Island, Cape Breton, Bay of Fundy.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Altri posti eccezionali si trovano nel profondo nord, dove però bisogna dotarsi di riserve maggiori di tempo, fatica e denaro. </span></p><br />conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-89020151842004451642020-11-30T14:06:00.002+01:002023-08-14T17:23:17.393+02:00Un weekend in Liechtenstein<p> <span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; white-space: pre-wrap;">Se avete mai fatto quel giochino di elencare i paesi d'Europa o del mondo in cui non siete mai stati, è statisticamente probabile che venga fuori il Liechtenstein.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Per colmare questa lacuna potrebbe bastare anche un weekend pieno da venerdì sera a domenica sera, a condizione di avere aspettative non molto alte e budget invece abbastanza alto.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Per arrivare, in auto dipende da dove si parte: si può arrivare da Brennero/Innsbruck o Chiasso/Bellinzona/ Chur. In aereo gli aeroporti più vicini sono San Gallo (pochi aerei) e Zurigo. In treno, conviene arrivare a Buchs o Sargans in Svizzera o Feldkirch in Austria e da lì prendere un autobus.</span></p><br /><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Per dormire, è complicato pagare meno di 100 euro la doppia a notte, specie se si vuole dormire a Vaduz.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">C’è un ostello a Schaan ma non è aperto tutto l’anno e la prenotazione è complicata. Per risparmiare davvero bisognerebbe dormire a Feldkirch, cittadina tra l'altro molto interessante, ma al di là del confine, in Austria.</span></p><br /><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Da vedere</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Il Liechtenstein è formato da una parte pianeggiante a ovest, la valle del Reno, che costituisce il confine con la Svizzera e una parte montuosa a est, al confine con l'Austria. Tutto il paese si può attraversare in mezz'ora in auto o in una giornata in bici. Con i mezzi pubblici, i treni sono rari ma gli autobus nazionali liemobil sono come un orologio (svizzero). La linea 11 attraversa tutto il Liechtenstein da Feldkirch in Austria a Sargans in Svizzera. L'app Fairtiq permette di pagare online, ma occhio a selezionare la tariffa giusta.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Vaduz, la capitale, è considerata da alcuni una cittadina non molto interessante, un miscuglio di palazzi moderni non molto attraenti. In realtà la via pedonale è piacevole, la casa rossa risale al sedicesimo secolo e si può salire al castello, solo l'esterno perché casa dei principi, e dare un'occhiata al parlamento, il palazzo del governo e il municipio.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Interessante è il ponte di legno del 1901 sul Reno con vista sulle montagne.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Per camminare in montagna ci sono l'Eschnerberg Trail tra Schellenberg e Bendern e il princes' way (Fürstensteig). Altri cammini sono elencati <a href="https://tourismus.li/en/activities/summer-in-liechtenstein/hiking/hikes/" target="_blank">qui</a> </span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Balzers è la cittadina più interessante, con il castello Gutenberg e varie chiese e case antiche.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Se avanza tempo Malbun, è una apprezzata località di montagna, sulla strada per Malbun ci sono anche </span><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Steg e Triesenberg con belle chiese</span><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;"> e Schellemberg ha varie (modeste) attrazioni. </span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Uno sconfinamento in Svizzera di pochi chilometri porta alla bellissima località di Werdenberg, con lago, castello e quartiere medievale spettacolari. </span><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Werdenberg </span><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">è attaccata a Buchs, che si raggiunge con l'autobus 12 da Vaduz, o anche a piedi per chi ama camminare: dalla stazione di Buchs aggiungere un altro paio di chilometri di Buchs moderna.</span></p><br />conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-41743147747023883992019-12-27T00:29:00.000+01:002019-12-27T00:29:14.168+01:00Uno stopover a Chongqing<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
E’ facile non aver mai considerato Chongqing come città dove andare, prima di aver trovato un biglietto super economico con una decina o più di ore di scalo all’aeroporto di Jiangbei. E dopo aver realizzato che Chongqing fa parte della decina di città dove è possibile uscire dall’aeroporto senza visto.<br />Quarta città cinese, quindi con una cappa di smog degna delle sue dimensioni, che si aggiunge alla nebbia, e un clima che in inverno la rende ideale per assaggiare l’hot pot.<br />Con uno stopover di un giorno si riesce comunque a vedere alcune attrazioni interessanti, cenare con l’hot pot e dare un’occhiata al panorama notturno che pare rivaleggiare con quelli di Shanghai e Hong Kong.<br />Dall’aeroporto si arriva in città in metro con la linea 3.<br />
Si comincia da piazza Chaotianmen, sul promontorio alla confluenza dei due fiumi Yangtze e Jialing, con belle viste. Spostandosi verso ovest sul promontorio si può fare un giro a Hongyadong e Jiefangbei, due quartieri piacevoli da girare a piedi e il Luohan Temple, il tempio più interessante e accessibile della città. Più a ovest c’è il Great Hall of the People, la costruzione sicuramente più imponente della città. A portata di metro c’è il villaggio di Ciqikou (“porto della porcellana”) antico e originale, contrariamente a molti posti in cina, anche se molto turistico. Il tempio in cima alla collina vale la salita. Fermata ciqikou, linea 1. A portata di metro è anche lo zoo, con una grande sezione di panda, linea 2 fermata zoo uscita b. Foreigner street, altra zona interessante ma un po kitsch, è invece da raggiungere con battello o autobus. <br />Un ascensore (Huangguan) e una funivia permettono di raggiungere punti panoramici.<br />
Da mangiare ci sono tutte le specialità della cucina cinese sud occidentale, ma il piatto più famoso è l'hotpot o <i><span lang="zh-Latn-pinyin">huǒguō, </span></i><span lang="zh-Latn-pinyin">praticamente un assortimento di cibo da cuocere dal commensale in un pentolone di brodo e poi condirlo con varie salse molto piccanti. Chongqing è molto rinomata per l'hotpot che si può trovare ovunque in città.</span><i><span lang="zh-Latn-pinyin"></span></i></div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-41917861867567486382018-02-23T18:30:00.001+01:002020-12-15T21:51:54.518+01:00Un itinerario nella east coast<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Un viaggio nella east coast degli Stati Uniti non è il primo viaggio on the road in quel paese che viene in mente, ma ha il suo perché, passando per la parte più storica e per alcune delle città più importanti del paese. <br />
Il mezzo di trasporto è molto difficile da scegliere. L'automobile permette naturalmente la massima flessibilità, ma nelle grandi città il traffico e il parcheggio sono molti problematici. Tra le grandi città è facile spostarsi con i treni Amtrak (comodi e cari), più economico e lento con gli autobus o i treni locali. I costi sono piuttosto alti, ai massimi anche per le medie Usa. Un viaggio mediamente confortevole può richiedere anche 200 euro al giorno, contando che difficilmente gli alberghi nelle città costano meno di 120 dollari (40 per i posti letto in ostello) e anche ristoranti, trasporti e attrazioni sono piuttosto cari.<br />
Iniziando l'itinerario da nord il punto di partenza (e di arrivo dall'Italia) più logico è senz'altro Boston, la città più "europea" degli Stati Uniti. Qui bisognerebbe restare almeno due giorni per vedere i molti edifici storici, iniziando dal Freedom Trail, una usanza molto pragmatica e americana: un itinerario di quattro chilometri segnalato da placche e una striscia rossa sul terreno che collega diciassette luoghi notevoli della città. Da Boston sono consigliabili molte escursioni. Salem e Cambridge, sono praticamente in città, raggiungibili con la metropolitana. Molto interessanti sull'Oceano Atlantico sono il promontorio di Cape Cod e Newport nel Rhode Island (raggiungibili in un paio d'ore di viaggio). Avendo tempo tutto il New England è pieno di luoghi di interesse, dalle scogliere del Maine al Vermont con i famosi colori autunnali. Da mangiare, assaggiare il lobster roll, più tipico del Maine ma diffuso in tutta la regione. <br />
New York è a 4-5 ore di autobus, treno o auto da Boston. Per New York è difficilissimo indicare un numero minimo di giorni, in quanto c'è davvero molto da vedere e da fare, anche secondo gli interessi di ognuno. Diciamo che chi non c'è mai stato e vuole seguire un itinerario come questo dovrebbe stare come minimo cinque giorni molto densi.<br />
Philadelphia dista un'ora di treno da New York (o due con i più economici autobus o commuter rail via Trenton). Molti la visitano come day-trip da New York, con un giro nella Old City coloniale, la liberty bell, i parchi come il love park, il museum of art dove sono riusciti a mettere anche una statua di Rocky Balboa.<br />
E il famoso cheesesteak, un panino con carne, cipolle e formaggio (cheez-whiz, american o provolone: gli amanti dell'esotico incuriositi dai primi due è meglio che si informino prima). A cento km. circa da Philadelphia ci sono alcune delle più grandi comunità Amish: ci si dirige di solito verso la contea di Lancaster. Gli amish però di norma non vedono di buon occhio i turisti e non amano essere fotografati, quindi il rischio è di vedere esperienze preconfezionate per i turisti.<br />
Washington dista meno di due ore di treno da Philadelphia. In genere servono due o tre giorni per visitare la città, un vero campionario di vedute americane, dal campidoglio alla casa bianca e tutto il National Mall. Washington è anche una delle rare città senza grattacieli, per legge, una delle prime a maggioranza afro-americana e con delle comunità particolari come quella etiope e salvadoregna. <br />
A distanza di day trip si trovano città come Baltimore, Alexandria, Richmond, la capitale confederale e Williamsburg, una città museo coloniale kitsch come solo gli americani possono essere.<br />
Per molti l'itinerario si ferma qui, in quanto altri posti interessanti sono molto più a sud. <br />
Le due città storiche di Charleston e Savannah sono raggiungibili in aereo o via terra in dieci/dodici ore. Ancora più a sud c'è la Florida, le sue spiagge, i parchi a tema, Miami o, per chi vuole fermarsi solo quando non c'è più terra, Key West, con un cambiamento climatico totale rispetto al resto dell'itinerario.</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-81220276233403569912017-12-20T09:57:00.000+01:002017-12-20T09:57:06.505+01:00Un itinerario in Vietnam<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Il Vietnam è paese lungo e stretto, con più di 2000 km da nord a sud. Se non si toccano altri paesi, è naturale andare da Hanoi a Ho Chi Minh City (o viceversa), e inserire le tappe a seconda del tempo che si ha a disposizione.<br />Partendo da nord, la prima tappa è proprio Hanoi, che merita qualche giorno: il quartiere antico, il mausoleo e il museo di Ho Chi Minh, la Pagoda a un solo pilastro, Hoan Kiem Lake, Ngoc Son pagoda, la cittadella.<br />Gli altri luoghi imprescindibili del nord sono le migliaia di isole calcaree di Halong Bay, il paesaggio montano, i campi terrazzati di riso e le minoranze etniche di Sapa (o per un'alternativa meno turistica Ha Giang, o per una più vicina Mai Chau) e la zona di Ninh Binh. Sa Pa dista 6 ore di pullman o una notte treno (cambio a Lao Cai). Sapa è molto turistica, ma i dintorni sono molto interessanti, a partire dai vicinissimi villaggi di Cat Cat e Ta Phin. La baia di Halong dista 3 ore di pullman da Hanoi, sono molto diffuse le crociere da 1 2 o 3 giorni, con trasporto da Hanoi compreso anche se piuttosto care e turistiche. Un'alternativa più indipendente è di raggiungere Halong City o Haiphong e da lì raggiungere la grande isola di Cat Ba. Ninh Binh, "la halong bay dei campi di riso", dista due ore di <br />pullman da Hanoi.<br />Spostandosi nella regione centrale, la prima tappa interessante è Huè, raggiungibile con un treno notturno o in aereo da Hanoi. Hoi An, la città antica più interessante del Vietnam dista circa 4 ore di pullman da Huè (passando per lo spettacolare Hoi Van pass o per il più veloce tunnel). In mezzo c'è la grande città di Da Nang. Non lontano da Hoi An ci sono i templi indù di My Son, tra i più conservati in Vietnam, meno spettacolari di Angkor, anche per le gravi distruzioni dei bombardamenti americani. Un'altra reminiscenza della guerra è la DMZ, a nord di Huè.<br />
Continuando verso sud ci sono due tappe per chi ama il mare: Nha Trang, con una grandissima spiaggia, molto movimentata, oppure Mui Ne con le sue dune, un po' più tranquilla. Per chi non va a Phu Quoc sono le opzioni di mare più interessanti. Da lì si può puntare a Da Lat, in montagna o direttamente a Ho Chi Minh City, che una volta si chiamava Saigon.<br />
Da lì si può andare nel delta del Mekong, facendo ad esempio base a Can Tho (da non perdere il mercato del pesce di Tran Phu, e visitando il parco nazionale Rừng Tràm Trà Sư.<br />
Per qualche altro bagno tropicale, c'è l'isola di Phu Quoc, da cui si può tornare in aereo a Ho Chi Minh City.</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-65931763458261518202017-12-13T15:13:00.002+01:002021-05-21T12:41:21.091+02:00Campi Flegrei<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Uno dei territori più misconosciuti d'Italia, oscurato dalla fama di Capri, Ischia e Procida, Napoli, Pompei, Sorrento e costiera amalfitana, nei Campi Flegrei difficilmente sarete schiacciati dalla folla.<br />
Zona vulcanica ancora in parte attiva, ha colpito gli antichi , che ci avevano localizzato la Sibilla Cumana e l'entrata dell'inferno. Si possono trovare crateri semi-attivi, crateri spenti diventati laghi, promontori rocciosi, lagune, meraviglie archeologiche e porticcioli di pescatori.<br />
Per risparmiare sull'alloggio si può fare base qualche chilometro più a nord, a Licola o Varcaturo, e approfittare delle offerte. Altrimenti si trovano alberghi in tutta la zona.<br />
Per le visite, tenere presente che esiste un biglietto cumulativo valido 2 giorni e che costa 4 euro per l'entrata a Castello Aragonese di Baia (Museo Archeologico dei Campi Flegrei), Parco Archeologico di Baia, Anfiteatro Flavio e Serapeo a Pozzuoli, Parco Archeologico di Cuma. <br />
Ecco una <a href="http://www.danpiz.net/napoli/mappe/CampiFlegrei.htm" target="_blank">mappa</a> della zona. <br />
<br />
Partendo da nord, per chi vuole proprio visitare tutto, sul lago Patria c'è l'antica città di Liternum.<br />
Più a sud c'è Cuma, uno dei capisaldi dell'itinerario. E' formata da una parte alta, sulla collina dell'acropoli, con due templi, di Giove e di Venere, l'antro della Sibilla, in realtà una lunga galleria che termina in 3 sale, e una vista bellissima; nella parte bassa ci sono il foro, l'anfiteatro, 3 templi e l'arco Felice, grande opera stradale romana. Purtroppo è attualmente impossibile vedere la grotta di Cocceio e anche la grotta della Sibilla. Il sito non dà l'impressione di essere tenuto in maniera impeccabile, ma il biglietto è di soli 4 euro e comprende l'ingresso a vari siti della zona e comunque la vista non delude.<br />
Nel territorio di Cuma, precisamente sul lago Fusaro, si trova il bel casino Vanvitelliano, luogo di delizie dei Borboni.<br />
Continuando a seguire la costa si arriva alla spiaggia di Torregaveta, molto popolare, quindi aggirando Monte di Procida, alta sul promontorio, si arriva alla spiaggia di Miliscola e a Capo Miseno, con il promontorio e il faro. Quindi Bacoli, grosso sobborgo intorno al lago Miseno, dove si può visitare la Piscina Mirabilis, enorme cisterna dell'epoca romana (chiamare prima) e le Cento Camerelle. <br />
Baia è un luogo di delizie dai tempi dei romani, ha addirittura dato il nome ai "golfi ameni". E' stata costruita a terrazzamenti di diverse altezze. Le parti più basse sono ora sommerse e costituiscono il parco archeologico sottomarino, visitabile con immersioni o barche con il fondo trasparente. La parte alta è fa invece parte del parco di Baia. Il castello aragonese, in bellissima posizione, è sede del museo archeologico, che contiene tutti i ritrovamenti della zona. <br />
A Pozzuoli bisogna vedere almeno la solfatara (biglietto 8 euro) ma chiusa dal 2017, l'anfiteatro Flavio, il tempio di Serapide (o Macellum), il rione Terra (l'area archeologica è visitabile con biglietto di 5 euro il sabato e la domenica), il mercato. Il cratere vulcanico di Monte Nuovo è ideale per un picnic, vicino si può dare un'occhiata ai laghi Averno e Lucrino. <br />
Senza dimenticare che per una puntata a Napoli, la ferrovia cumana ci arriva direttamente.<br />
Per una introduzione particolare ai luoghi interessante (e raro) è il documentario "Mirabiles, i custodi del mito". </div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-23982276511991236812017-10-30T15:29:00.000+01:002017-10-30T15:29:06.318+01:00Cipro<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
A 75 km dalla Turchia e 100 dalla costa siriana, nel passato, tra gli altri veneziani, turchi e inglesi, con questi ultimi che conservano ancora due grandi basi militari, due stati divisi su base etnica da un muro che divide la parte greca dalla parte turca.<br />Questa è Cipro. Per arrivarci, l'aeroporto principale è Larnaca. Paphos, a ovest dell'isola, è servita da alcune compagnie low cost. Ercan, nella parte turca, serve solo compagnie che arrivano dalla Turchia.<br />Un giro esaustivo di tutta l'isola può richiedere almeno una quindicina di giorni. Il clima è mediterraneo: l'estate dura da maggio a ottobre, l'inverno è fresco e molto piovoso, le stagioni intermedie, comunque brevi, sono miti e potenzialmente umide.<br />I trasporti pubblici non sono molto efficienti e coprono comunque solo le città e le strade principali. Il noleggio auto sembra l'opzione più pratica. Per motivi assicurativi conviene noleggiare un'auto per la parte greca e poi un'altra per la parte turca.<br />In genere si dedica una settimana alla parte greca e una alla parte turca, anche se in quest'ultima c'è una maggiore concentrazione di attrazioni.<br />
Nella parte greca, si può partire da Larnaca, che ha un piacevole lungomare e una parte antica, poi dirigersi verso Limassol passando anche per Kourion e Kolossi castle. Continuando lungo la costa si raggiunge Pafos, con l'antica città e le tombe dei re. A nord di Pafos si può camminare nella penisola di Akamas, facendo base a Neochorio o Polis o raggiungere Lara beach, dove depongono le uova le tartarughe, ma la strada è difficile da percorrere senza un fuoristrada. Da Pafos si può poi raggiungere, per strada lenta e tortuosa, l'area dei monti Troodos, con villaggi di montagna, antiche chiese bizantine e sentieri (i Troodos sono raggiungibili con strade più veloci anche da Limassol e Nicosia). Protaras e soprattutto Ayia Napa attraggono i turisti in cerca di divertimenti notturni.<br />Nicosia è al centro dell'isola ed è divisa a metà. Le formalità per passare da una parte all'altra sono minime, ma è comunque una esperienza straniante passare dalla zona greca alle moschee di quella turca e viceversa. La città è molto interessante, a forma stellata e cinta da mura. I punti di interesse sono divisi tra i due settori: nella parte turca la supreme court, Selimiye mosque, Hala Sultan mosque, il caravanserraglio di Büyük Han.<br />Una volta noleggiata un auto per la parte turca, le città dove fare base sono senza dubbio Famagosta e Kirenia. Kirenia ha un bel porto, e nei dintorni l'abbazia di Bellapays, Buffavento e il castello dei crociati di Sant'Ilario. Da Famagosta, altra antica città murata molto interessante, da non perdere almeno Kantara. Un'altra parte molto interessante e remota è la penisola di Karpaz con il monastero Apostolos Andreas e le spiagge come la golden beach. Per questa penisola si può fare base a Dipkarpaz-Rizokarpasso.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /></div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-19084512522314555442017-10-25T17:16:00.003+02:002020-12-15T21:50:21.541+01:00Isole Ionie<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Le isole Ionie sono le più vicine all'Italia. Sono sei oppure sette isole, a seconda se si conta anche Kithira, che però è piuttosto distante dalle altre, a sud del Peloponneso e vicina ad Elafonisos, che la oscura un po. Generalmente sono visitate una alla volta, a meno di non essere in barca. Qui parliamo invece di visitarle tutte spostandosi con un mezzo di terra (e traghetti, ovviamente). E' un viaggio che richiede almeno tre, meglio quattro, settimane, ma molto vario e interessante. L'itinerario è Corfu - ferry - Paxos - ferry - Igoumenitsa - Parga - Preveza - Lefkada - ferry - Itaca - ferry - Cefalonia - ferry - Zakynthos. O viceversa nell'altro senso.<br /><br />Corfù è l'isola più vicina, più turistica e più interessante. Il capoluogo è di gran lunga la città più interessante di tutte isole Ionie, con architetture veneziane molto ben conservate, due forti, influenze francesi e inglesi e atmosfera cosmopolita. A 4 km a sud, subito dopo l'aeroporto c'è il grazioso monastero di Vlacherna, su un isolotto collegato da un ponte. Muovendosi sulla costa dal capoluogo verso nord fino a Ipsos si trovano centri molto affollati (Gouvià, Dasia). Barbati è più tranquillo. A nord c'è una lunga serie di piccoli porticcioli con spiagge di ciottoli, il più interessante è Agios Stefanos. Dopo Roda e Acharavi, più grandi e turistici, si arriva a Sidari, è una zona con scogli e piscine naturali, la più famosa è il canale dell'amore. La costa ovest è leggermente meno affollata, se si eccettua Paleokastritsa, che comunque è uno dei posti più belli e più famosi, e Glyfada, con un'altra grande spiaggia di sabbia. Vicino a Glyfada c'è Myrdiodissa, difficile da raggiungere perché su strada sterrata, ma molto bella. Agios Gordos, Gyaliskari e Kontogialos sono invece più tranquille. Il sud dell'isola è meno visitato, ci sono i centri molto turistici di Benitses e Kavos e alcune altre spiagge da scoprire come Cialkounas e Paramonas, fino alla punta estrema di Arkoudilas. <br /><br />Paxos è la più piccola delle isole Ionie, 11 km di strada da nord a sud, massimo due da est a ovest. E' priva di spiagge di sabbia, con meno costruzioni e con molti ulivi, per questo motivo è frequentata da diportisti e turisti con alto budget. I prezzi sono quindi leggermente superiori rispetto alle altre isole. Ci sono solo tre villaggi sull'isola, tutti e tre piacevoli: Paxos, dove arrivano i traghetti da Igoumenitsa e Corfu, con davanti un grande isolotto che gli dà l'aspetto di un fiordo, Loggos e Lakka. Piccole calette di ciottoli sono disseminate in tutta l'isola, principalmente nella parte est. A parte la spiaggetta sulla piccola isola di Mongonissi, collegata da un ponte, le spiagge di sabbia si trovano ad Antipaxos, a cui si arriva con gite di un giorno. <br /><br />
Lefkada è l'isola più facile da raggiungere, perché è collegata alla terraferma da un ponte. E' quindi molto affollata nei fine settimana per i greci di Ioanina e Preveza. Il capoluogo Lefkas è subito dopo il ponte, è una cittadina piccola ma molto pittoresca. La costa est è molto più turistica della costa ovest. Nidri è il centro più turistico dell'isola. Da lì per sfuggire alle folle si può andare all'isola di Meganissi. Skorpios, che apparteneva a Onassis, è stata ora venduta dagli eredi a un miliardario russo. Cambia poco, comunque, perché continua a non essere visitabile. Andando verso sud ci sono Poros, Mikros Gialos, Sivota e Vassiliki, da dove partono i traghetti per Cefalonia e Itaca. Da Vassiliki per raggiungere la costa ovest bisogna tornare verso nord per un pezzo, passando per Agios Petros e Athani. La costa ovest è molto più selvaggia e il mare è spesso agitato. Le spiagge di Gialos ed Egremni sono molto poco affollate. Più a sud c'è Porto Katsiki e il salto di Lefkada, bellissima scogliera a strapiombo con un faro. Più a nord c'è Agios Nikitas con la spiaggia di Milos. I paesi dell'entroterra sono interessanti, c'è una strada che attraversa l'isola e passa per Kalanitsi, Exanthia e Karia. <br /><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOsM58F4X8OWeS0d1DkVjwTdJhaZ1n9Km78LzbbD66s9mbytoq2X3dKNTvksBbl1AFGZkpcaxF388cVJoq6Ehjv_KuFHaoChHAE5c5ujMP8lnXZQpwz7apdrKSP2N8fosMbiKPOk8aG2_r/s1600/IMG_2268.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOsM58F4X8OWeS0d1DkVjwTdJhaZ1n9Km78LzbbD66s9mbytoq2X3dKNTvksBbl1AFGZkpcaxF388cVJoq6Ehjv_KuFHaoChHAE5c5ujMP8lnXZQpwz7apdrKSP2N8fosMbiKPOk8aG2_r/s320/IMG_2268.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Salto di Lefkada al tramonto</td></tr>
</tbody></table>
Cefalonia è raggiungibile in traghetto da Killini e Patrasso in peloponneso, da Lefkada, oppure da Itaca e Zante. Avendo a disposizione 4-5 giorni, a nord ci sono i bellissimi paesini di Assos e Fiskardo, dove è bellissimo (e difficile, per le opzioni limitate) alloggiare. Fiskardo è usato molto come porto, sia di traghetti che barche private, e ciò ha impatti sulla pulizia dell'acqua. Myrtos Beach è poco più a sud di Assos. A ovest c'è la penisola di Lixouri, con le spiagge di Petani e Xi. A est c'è la graziosa Sami, con la spiaggia di Antisamos, il lago Melisseni e la grotta di Drogarati. A sud le spiaggia di Skala e Kaminia e il monte Ainos, per chi vuole fare una pausa dal mare. Il capoluogo Argostoli è in bellissima posizione, in fondo a un fiordo, ma è stata interamente ricostruita dopo il terremoto del 1953. Più piacevole è il sobborgo di Lassi con due spiagge affollate. Per chi preferisce alloggiare in un solo posto e poi girare il resto dell'isola, Lassi è il posto ideale.<br /><br />
A Itaca si va da Sami col ferry o con una escursione.<br />Le escursioni da Cefalonia prevedono un paio di soste per bagni, un giro di un paio d'ore a Vathi e una sosta per il pranzo in una taverna, per circa 35 euro.<br />Se si hanno una notte o due a disposizione è molto più piacevole girare in autonomia. Itaca ha sofferto per il terremoto del 1953. Tracce di Ulisse non ce ne sono. Le spiagge non sono comodissime. Come conseguenza di tutto ciò, l'isola è piacevolmente poco turistica (o poco entusiasmante, per alcuni).<br /> Vathi, il capoluogo, è una piacevole cittadina veneziana in una baia molto profonda. Altri due porticcioli molto belli sono Frikes e Kioni, mentre lontani dal mare sono i villaggi di Perahori, Exogi e Lefki. Le spiagge migliori, ma sempre di ciottoli, sono quelle di Filiatro e Sarakiniko, vicino a Vathi. L'isola è molto facile da girare essendo lunga 30 km e larga al massimo 6,5 Km, ma solo mezzo kilometro nell'istmo di Aetos.<br /><br />Zante è l'isola più a sud e la più vicina al Peloponneso, da cui si arriva in traghetto da Killini in un'ora e mezza. L'isola è più orientata al turismo organizzato, in particolare inglese. Il capoluogo è stato ricostruito fedelmente dopo il terremoto del 1953 (solo la fortezza veneziana ha resistito, ma la cosa più attraente è il panorama) ed è piuttosto gradevole. Molte spiagge sono raggiungibili solo dal mare, in particolare sulla costa ovest. I paesi all'interno d'altra parte sono molto suggestivi.<br />Le spiagge più comode sono a sud. Partendo da Chora (Zakinthos) si incontra i porticcioli di porto Zorro, con le spiagge di Banana e Agios Nikolaos, e Porto Roma. Alla punta del promontorio Gerakas, dove depongono le uova le tartarughe caretta caretta, e poi Dafni. Laganas già nel golfo, era la spiaggia più estesa dell'isola, ma dopo un processo di "ibizazione" è diventato il posto più movimentato di Zante e forse di tutte le isole Ionie. Nel golfo c'è anche l'isola di Marathonissi, con una bella spiaggia. Molto più tranquilla è la zona di Keri, con il villaggio pittoresco in alto, il faro e le grotte. Dirigendosi verso nord da Zakinthos, si incontrano vari villaggi con spiagge, a partire da Tsilivi. A nord c'è la Agios Nikolaos, dove ci sono i traghetti per Cefalonia in stagione e le escursioni per la grotta azzurra. La famosa e fotogenica spiaggia del naufragio, a nord, è raggiungibile solo con affollatissime gite in barca (da Porto Vromi o Agios Nikolaos) o fotografabile da un view point. A nord c'è anche il villaggio di montagna più pittoresco, Volimes. La costa ovest infine è meno popolata, ma due posti che meritano un'occhiata sono il fiordo di Porto Limniosas e Kampi. <br /></div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-60758906970824158332017-09-11T18:35:00.001+02:002020-12-15T21:50:43.365+01:00Il ponte sulla Drina<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Chi ha amato quello straordinario romanzo che è "il ponte sulla Drina" di Ivo Andric, una storia lunga 400 anni in cui il protagonista di fatto è il ponte, con intorno come personaggi molte persone e molti popoli che convivevano più o meno pacificamente, ha probabilmente desiderato anche di andarlo a vedere.<br />
Anche se, dopo il traumatico crollo di un pilastro nel 1914, con cui si chiude il romanzo, il ponte ha dovuto vedere altre devastazioni, e altre stragi: la seconda guerra mondiale e la guerra degli anni '90 del secolo scorso. <br />
<br />
A seguito di questa guerra, Višegrad fa parte della repubblica serba di Bosnia ed un nuovo complesso chiamato Andricgrad, è stato costruito. Questo progetto, che secondo alcuni vede i serbi appropriarsi dell'eredità di Andric, ha come protagonista Emir Kusturica, il regista. Per chi come noi ha amato Kusturica almeno quanto Andric è difficile prendere posizione, specialmente senza essere andati di persona a farsi un'opinione.<br />
Il ponte è ancora, secondo le guide turistiche, l'attrazione principale della cittadina, specialmente dopo l'inserimento dell'illuminazione dal basso. Si può poi andare alla ricerca dei luoghi raccontati nel romanzo, il sofà e la porta, l'albergo di Lotika, Mejdan e Okoliste, oppure il cinema Dolly Bell, evidentemente una delle opere patrocinate da Kusturica.<br />
Ma raggiungere Visegrad non è semplicissimo. Arrivare da Sarajevo, la provenienza più "filologica" per chi ha letto Andric, è più complicato del previsto. Ci sono 4 autobus al giorno che partono dalla stazione autobus di Sarajevo est - Lukavica (non quella centrale), a una quindicina di km. dal centro di Sarajevo, raggiungibile con il tram, e 4 per il ritorno, l'ultimo dei quali è all'una di pomeriggio. Il viaggio dura 3 ore circa e costa circa 15 marchi.<br />
Dall'Italia senza utilizzare l'aereo vuol dire raggiungere Split, Dubrovnik o Bar e da lì prendere un autobus via Mostar. Il tragitto in autobus da Mostar è di 6 ore circa, anche con corse notturne.<br />
Da Belgrado ci sono vari autobus, il tragitto dura 6 ore.<br />
E' possibile noleggiare un'auto da Sarajevo, che dista 120 km. Belgrado dista invece 280 km.<br />
Chi spera nel treno, ricordando la parte del romanzo che racconta della costruzione e dell'avvento della ferrovia, resterà deluso: la stazione più vicina è Uzice, a 76 km. </div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-65092392402346602942017-08-31T17:57:00.001+02:002020-12-15T21:50:58.325+01:00Cuneo e provincia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Sicuramente non una destinazione turistica di gran richiamo, eccetto forse per l'eno-gastronomia. Eppure una puntata da queste parti può dare molte soddisfazioni.<br />
Cuneo, architettonicamente una piccola Torino, ma più alta e più fresca, è patria dei cuneesi al rum, ideati dal caffè Arione ma prodotti in tutte le pasticcerie della città, e del prosciutto crudo di Cuneo.<br />
Da vedere la piazza e il museo Galimberti, i portici di via Roma, il parco fluviale del Gesso e Stura, la cui confluenza dà la caratteristica forma alla città.<br />
Per mangiare, i locali più caratteristici si trovano nel centro storico: La Chiocciola, la Trattoria Roma, il Senza Fretta, il Ristorante Quattro Ciance, l’Oca Nera.<br />
La provincia "granda" ha molte cittadine interessanti. Alba e le Langhe meriterebbero un viaggio a sè.<br />
Altrimenti Cherasco, Bra con Pollenzo, Savigliano, Fossano e Mondovì meritano tutte almeno una visita di qualche ora.</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-31678358816158258132017-02-18T23:21:00.002+01:002020-12-15T21:51:19.396+01:00Panama<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Il paese più a sud del centro america, meno esteso rispetto ad altri "giganti" dell'America Latina,<br />
si può vedere in tre settimane. Se visitato assieme al più famoso confinante al nord, il Costarica,<br />
una decina di giorni. Il periodo migliore è quello della stagione secca, da dicembre ad aprile. I prezzi sono più alti, specie nel periodo di Natale e carnevale.<br />
Nella capitale, Panama City bisogna vedere il casco viejo coloniale, Panamà Viejo (il primo insediamento) e poi si fa base per vedere il canale e i forti spagnoli.<br />
Dirigendosi verso est, sulla costa Atlantica ci sono le piccole isole di Guna Yala, la maggior parte disabitate e quasi tutte fornite di palme e sabbia bianca e l'arcipelago di San Blas, abitato dai nativi Kuna. Al confine con la Colombia c'è l'area selvaggia del Darièn (dove si riparavano le FARC colombiane, prima dell'accordo di pace).<br />
Verso ovest c'è la foresta della penisola di Azuero, le spiagge sul Pacifico della regione di Chiriquì e Boquete, in montagna, dove è possibile fare escursioni e salire sul vulcano Baru. Sull'oceano atlantico è molto interessante la zona di Bocas del Toro, vicino al confine con il Costarica,con un capoluogo con case di legno e atmosfera caraibica e piccole isole da raggiungere con i taxi marinos.<br />
Sulla costa atlantica piove circa il doppio rispetto a quella pacifica e da dicembre a febbraio gli alisei possono rendere agitate e torbide le acque intorno a Guna Yala e Bocas del Toro.</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-39238375422320814142016-12-07T23:03:00.000+01:002017-02-20T17:21:40.951+01:00 Uno stopover a Hong Kong<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Un cambio aereo con la Cathay Pacific o un volo per il sud della Cina possono lasciare alcune ore o quasi un giorno per visitare Hong Kong, uno dei posti più strani del mondo, non più colonia inglese e non ancora una semplice città della Cina. Senza bisogno di visto, dall'aeroporto che si trova sull'isola di Lantau, si prende il treno Airport Express che ogni 10 minuti, per 100 dollari di Hong Kong porta in meno di mezz'ora a Kowloon o a Hong Kong Central. La penisola di Kowloon è separata dall'isola di Victoria dal Victoria Harbour, un braccio di mare percorso dallo Star Ferry, un economico e panoramicissimo traghetto che permette viste bellissime dal piano superiore. L'altra highlight è il Victoria Peak, sull'isola, raggiungibile tramite il Peak Tram, una funicolare molto ripida e molto affollata (rischio di file molto lunghe). Il panorama dallo Sky Terrace o dal Peak Tower è eccezionale (a meno che non sia brutto tempo, in quel caso rischiereste di non vedere nulla). Il biglietto andata e ritorno più l'entrata allo Sky Terrace costa circa 80 HK$. I tram a due piani o ding ding permettono di vedere parti della città che non si vedrebbero altrimenti: un itinerario consigliabile è da Kennedy Town a ovest a Shau Kei Wan. Un altro punto panoramico per gli appassionati è lo Sky 100 observation desk, vicino alla stazione di Kowloon: non è a buon mercato, con 100 HK$ per l'ingresso. Old Bailey street a Victoria è una delle vecchie vie britanniche. Per un té e atmosfera britannica si può andare all'hotel Peninsula.<br />
Per una passeggiata con vista sul porto a Kowloon dirigersi a Tsim Tsa Shui con la clock Tower e la Avenue of stars.<br />
Alle 8 di sera parte lo spettacolo son et lumieres più grande del mondo, "Symphony of lights", 15 minuti e il panorama dello skyline di Hong Kong, da vedere dalle parti del molo dello Star Ferry.<br />
La specialità gastronomica più famosa è il Dim Sum, da assaggiare a colazione o a pranzo: una gamma di piatti leggeri come ravioli di carne e pesce o involtini serviti con il te.<br />
I migliori mercati sono Stanley market sull'isola di Hong Kong e il Ladies Market e il mercato notturno di Temple street a Kowloon. I new territories, alle spalle di Kowloon sono una zona più inedita, meno urbanizzata ma riservata a chi ha più tempo.<br />
</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-34113659879859232322016-11-28T16:46:00.003+01:002017-02-20T17:21:52.101+01:00Un itinerario in Thailandia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
La Thailandia è una delle destinazioni più amate e visitate del mondo.<br />
Gli itinerari più semplici, oltre a Bangkok, dove è difficile non passare, comprendono una puntata al nord e una verso le spiagge del sud.<br />
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Bangkok riceve impressioni contrastanti tra i visitatori: chi consiglia di saltarla del tutto, chi dice che se non si vede la capitale non si può comprendere la Thailandia. Chi sceglie la prima strada può prendere subito un volo interno oppure raggiungere, con un bus navetta gratuito, la stazione degli autobus dell'aeroporto. Chi invece sceglie di visitare Bangkok, può farlo in 3 giorni, magari divisi tra l'inizio e la fine del viaggio. La parte più monumentale del centro storico è il quartiere di Rattanakosin. I tre templi più importanti sono il Grand Palace e Wat Phra Kaew (ingresso 400 baht), <br />
il Wat Pho – Buddha sdraiato (100 Baht) e il Wat Arun o Tempio dell'alba (100 Baht) con bel panorama al tramonto. Altro quartiere da visitare è Banglamphu, con i templi di Wat Saket e Wat Sukhat mentre Kao San Road è il quartiere dei backpackers.<br />
Interessante è anche un giro a China Town (Yaowarat Road, street food di notte) e vicino c'è il mercato dei
fiori Pak Khlong Talat.<br />
Dall'altra parte del fiume c'è Thonburi, pittoresco e tranquillo. Partite dal bianco Wat Prayoon
e camminate lungo il fiume verso nord per vedere la chiesa
coloniale portoghese di Santa Cruz, un tempio buddista cinese
senza nome e infine il Wat Kalayanamitr. Dal molo poco lontano si
può prendere il battello che riporta a Rattanakosin.<br />
Per raggiungere il centro storico si può prendere lo SkyTrain per Saphan Taksin, poi prendere il Chao Phraya Express Boat. Questo è un mezzo che permette di vedere la città dal fiume e evitare il traffico. Se si prende la corsa turistica, con bandiera azzurra, costa 40 baht la singola corsa e 150 il biglietto giornaliero. Altrimenti la corsa normale, con bandiera arancione costa 15 baht.<br />
Nella parte moderna di Bangkok, c'è il quartiere degli alberghi e dei locali, Sukhumvit, il verde di Lumphini park, i centri commerciali di Siam Square, Siam Paragon, MBK Center e il mercato domenicale di Chatuchak per gli appassionati di shopping. E i bar panoramici come il Moon Bar, panorama strepitoso che, assieme a un cocktail, costa 500 baht.<br />
Mangiare meriterebbe un post a parte: dovendo assaggiare una sola cosa, consiglio il Pad Thai.<br />
Se ne avete abbastanza di Bangkok dirigetevi al Victory Monument (stazione skytrain): ci sono i minibus che partono per destinazioni come il mercato galleggiante di Amphawa o Ayutthaya.<br />
<br />
A nord la destinazione più ovvia è Chiang Mai, seconda città della Thailandia, ma molto più vivibile di Bangkok, dotata di un compatto centro storico in parte cinto da mura e con moltissimi templi da visitare.<br />
Altre destinazioni, per chi ha più giorni, sono Chiang Rai, la hippy Pai e la remota Mae Hong Son.<br />
In ciascuna di queste città è possibile effettuare dei trekking di varie durate, per raggiungere villaggi indigeni, santuari di elefanti o tigri.<br />
A Chiang Mai molti frequentano anche corsi di cucina thailandese. Per chi è solo un utente, una specialità da provare è il khao soi.<br />
Chiang Mai si raggiunge da Bangkok con un'ora di aereo, 8 di pullman o 12 di treno notturno.<br />
Chi ha tempo a disposizione può arrivarci a tappe passando per le antiche città di Ayutthaya, Sukhothai e Kanphaeng Phet.<br />
<br />
Il sud è visitato principalmente per i bellissimi posti di mare. Centinaia di chilometri di costa, nei due versanti del mare delle Andamane e del golfo del Siam, migliaia di isole e una quantità innumerevole di località più o meno toccate dal turismo. Diciamo subito che il paradiso incontaminato non esiste, o se esiste si può trovare solo per caso. Tutta la costa della Thailandia, in un certo passato, è stata un paradiso incontaminato. Scegliere dove andare è materia piuttosto personale, certo che si rischia comunque di capitare bene. Chi non si vuole muovere troppo da Bangkok può andare a Hua Hin o Ko Samet. Sul mare delle Andamane le località più famose sono Phuket, la piccola Ko Phi Phi e sulla terraferma Krabi. Nel golfo del Siam Ko Samui, Ko Phangan e Ko Tao.</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-41317313651905451472016-11-06T00:44:00.001+01:002020-12-20T01:04:00.659+01:00Birmania - Myanmar<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Passati i giorni della giunta militare, la Birmania è molto più frequentata dai turisti, sempre meno però della confinante Thailandia. Le infrastrutture sono un po' indietro, alcune regioni sono pressoché inaccessibili, rendendo quasi inevitabile l'itinerario circolare che segue.<br />
Il punto di accesso più facile è Yangon (Rangoon). Da qui, con un pullman notturno si raggiunge Bagan e i suoi templi storici. Da Bagan a Mandalay, antica capitale ma oggi la città più moderna, c'è un itinerario più lungo di quanto non sembri sulla cartina via terra o una fluviale che dura una giornata. Dopo Mandalay con pullman notturno si raggiunge la zona del lago Inle, magari con un trekking da Kalaw. Infine tornando decisamente verso sud, si può salire alla Golden Rock, con un affollato tratto finale in camion e una dura salita a piedi che fanno parte dell'epica, oppure dirigersi qualche giorno su una spiaggia, ad esempio Nagpali Beach, prima di ritornare a Yangon.</div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-66270419926906225462016-10-12T08:01:00.000+02:002017-02-20T17:22:12.514+01:00Tre indirizzi segreti a Rio<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Da visitare magari a olimpiadi finite.<br />
“Galeto Sat's” (<span class="format_address"><span class="street-address">Rua Barata Ribeiro 7</span>, <span class="locality">Copacabana, Rio de Janeiro) </span></span>è il locale dove viene servito, a detta di
giurie super qualificate, il miglior galletto della città. Si mangia
solo carne, ma la specialità vera sono i cuori di gallina alla griglia:
una prelibatezza. Locale quasi centenario, frequentato per lo più dai
carioca, chiude i battenti alle 6. Neppure i night e i localini a luce
rossa fanno così tardi.<br />
Altro locale storico di Copa è “Bip Bip”. Qui si suona samba di gran
qualità, low fi. Per non disturbare i musicisti alla fine dei pezzi non
si applaude, ma si scrocchiano le dita. Quando qualcuno batte le mani
diventa chiaro che è straniero, in una città dove lo sono tutti e in
fondo non lo è nessuno.<br />
La fermata della metropolitana “Arcoverde” è una stazione molto particolare. Si snoda
in grotte e cunicoli. Si camminava circondati dalla pietra fino a
qualche giorno fa: ora hanno coperto molto con pannelli pubblicitari.
Tutti di ditte coreane. A evidenziarne la somiglianza con Gotham City,
un artista ha disegnato il simbolo di Batman che si può intravedere
passando, guardando in alto, dall’unico pertugio da cui entra la luce
naturale esterna. Se ne accorgono in pochi ma è una gran sorpresa. </div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-62019521162128150352016-10-11T23:19:00.001+02:002020-11-30T11:52:51.616+01:00Santorini tips<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
Santorini è un'isola spettacolare, praticamente metà cratere di un vulcano, ciò le dà un'atmosfera unica anche se le spiagge non sono spettacolari come in altre isole delle Cicladi. L'affollamento purtroppo è notevole, specie all'arrivo delle crociere.<br />
Il capoluogo è Fira, alta al centro dell'isola e hub dei trasporti, è difficile non passarci. Ia(Oia) è un altro bellissimo villaggio, da cui provengono gli scorci più famosi dell'isola, ha anche una reputazione speciale per i tramonti, quindi è facile dover combattere per conquistare qualche centimetro di muretto. Il cammino tra Fira e Oia è tra i più belli di Santorini. Sia Fira che Oia sono raggiungibili dai propri porti mediante ripidissimi sentieri a scalini. Possibilità di noleggiare un asino per i bagagli e, a Fira, prendere la funicolare, file e prezzi permettendo. Ammoudi bay, dieci minuti a piedi dal porto di Oia è il punto più bello dove fare il bagno, ma non c'è spiaggia. <br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim-G7VObF02D0MOUk6HoJuVPJ7V6kq4lKUetxrltI9CvX1We8C2DNukMIrMbhY-PQD3tw0uRpwt2PxiROAu7jEw_MFCxGzXBUUkjmQv2U47b_yAGWm03GBuW_cWTi9lxP0uVtfgI-46V2I/s1600/DSCN3609.JPG" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim-G7VObF02D0MOUk6HoJuVPJ7V6kq4lKUetxrltI9CvX1We8C2DNukMIrMbhY-PQD3tw0uRpwt2PxiROAu7jEw_MFCxGzXBUUkjmQv2U47b_yAGWm03GBuW_cWTi9lxP0uVtfgI-46V2I/s320/DSCN3609.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Chiesa di Fira e in lontananza Oia</td></tr>
</tbody></table>
I centri minori lontani dal mare (Pyrgos, Emporio, Megalochori) sono molto interessanti. Megalochori è anche vicino alla caldera quindi offre la rara possibilità di guardare il tramonto in solitudine. <br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9V0eztx8Gpe2exE1QyrSjHhHvgDv4BjxvScQnY4CbBqtiwd0tv-iG87GFakyrUO41wNG4E-K3D8rgb02SkMtBx2TGxUSgekX0KrZCNHdYwUjfFb9cfqBGUWFwPYRzb1toffHCQHWtc2fX/s1600/DSCN3783.JPG" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9V0eztx8Gpe2exE1QyrSjHhHvgDv4BjxvScQnY4CbBqtiwd0tv-iG87GFakyrUO41wNG4E-K3D8rgb02SkMtBx2TGxUSgekX0KrZCNHdYwUjfFb9cfqBGUWFwPYRzb1toffHCQHWtc2fX/s320/DSCN3783.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Castello di Emporio</td></tr>
</tbody></table>
Akrotiri è il villaggio più a sud della caldera. C'è anche il sito archeologico di un villaggio sommerso da un eruzione nel 17 secolo avanti cristo. Più a sud le bellissime spiaggie rossa, nera e bianca, raggiungibili mediante un servizio di battelli.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7P-aaQQDqVNhom4szky6IHBBbkGduuLJ8zRDwOsUczEvj1nrm7IN4FKEMSjUHE-gU9bl8NHlEoSLC87ZKoiIIi0RbqTfYYiql-uwa4tpv986O6qd2hbtJAYb847CWfm4ivlxLGLul1Bts/s1600/DSCN4024.JPG" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7P-aaQQDqVNhom4szky6IHBBbkGduuLJ8zRDwOsUczEvj1nrm7IN4FKEMSjUHE-gU9bl8NHlEoSLC87ZKoiIIi0RbqTfYYiql-uwa4tpv986O6qd2hbtJAYb847CWfm4ivlxLGLul1Bts/s320/DSCN4024.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Red Beach</td></tr>
</tbody></table>
Per una vacanza balneare è consigliabile tutta la parte est, che digrada dolcemente verso il mare. Perissa, ha una grande spiaggia nera e ristoranti e hotel più economici (la maggior parte degli alloggi dell'isola è da queste parti, attenzione a non venirci a dormire se non si è molto interessati alla vita di spiaggia, perché è piuttosto scomoda da raggiungere dal resto dell'isola). Al di là della montagna dove sono i resti dell'antica Thira (solo per il panorama) c'è Kamari, con spiaggia più animata e mondana.<br />
<br />
Le specialità gastronomiche di Santorini sono le frittelle di pomodoro (Tomatokeftedes, o nei più diffusi menu in inglese, fried tomato balls) e crema di fave (fava).<br />
<br />
Da Santorini si possono raggiungere l'isola di Thirasia e gli scogli di Nea Kameni e Palea Kameni, altri resti del cratere vulcanico.<br />
Nea Kameni e Palea Kameni sono visitabili solo con un tour in battello.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC_0CdDXUogrZApUIs2VoV7SIDCrgqP99AIyfus06gCRrrDD6xNyqv5kAPeMMbWB_L-x1wiKNcfgxgZOvZTKufTnlI4TwCguZGshu62WuEZA55MnxGX-UhC-bxf2WUldnlTz1CJ3mPVmbN/s1600/DSCN3903.JPG" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiC_0CdDXUogrZApUIs2VoV7SIDCrgqP99AIyfus06gCRrrDD6xNyqv5kAPeMMbWB_L-x1wiKNcfgxgZOvZTKufTnlI4TwCguZGshu62WuEZA55MnxGX-UhC-bxf2WUldnlTz1CJ3mPVmbN/s320/DSCN3903.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Acque calde di Palea Kameni</td></tr>
</tbody></table>
La gita costa intorno ai 30 euro e comprende una sosta di un'ora e mezza a Nea Kameni per vedere i crateri vulcanici, prezzo 2 euro e molto caldo in stagione, poi un bagno di una ventina di minuti nelle acque rosse e sulfuree (che si raggiungono con una nuotata di un centinaio di metri più, a volte, un tuffo di un paio di metri dal battello). Poi una sosta a Thirasia per il pranzo, infine un tramonto a Oia. Trasporti extra e pranzo non sono compresi. Esistono combinazioni di tour ridotti con solo una parte del programma.<br />
Oia e Thirasia sono visitabili anche con i propri mezzi. A Thirasia ci vanno 3 traghetti al giorno, che permettono di visitare l'isola in tranquillità fuori dagli orari delle barche turistiche. Thirassa somiglia a come doveva essere Santorini prima del turismo di massa: il porto al livello del mare (Ormos Korfou) e villaggi sull'alto della caldera (Manolas e Potamos i principali) molto tranquilli. Possibilità anche di alloggio.<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsCdO9Qp7WFzvnBN8QYe0IMFNAS8J_AYQ_0gwB-UZV2A4yD1fJPYaBP66gT7i11t9iM000vN2hqm1R3qfECieYUnchlkhUz0g8QhpBUCBPuG1UQncWLBovJCbLHUsGgb7fss4vYaLZ8LTJ/s1600/DSCN3994.JPG" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsCdO9Qp7WFzvnBN8QYe0IMFNAS8J_AYQ_0gwB-UZV2A4yD1fJPYaBP66gT7i11t9iM000vN2hqm1R3qfECieYUnchlkhUz0g8QhpBUCBPuG1UQncWLBovJCbLHUsGgb7fss4vYaLZ8LTJ/s320/DSCN3994.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Oia</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-83466687951176929462016-09-27T13:36:00.000+02:002017-02-20T17:22:48.312+01:00Mykonos tips<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwKF9MYh_gE6ncqACaWymS1nWgRS8Y6sufA1aibV_FG0GKzHxevhfGuh6ej8_HtbVgRpJLLFonGb7L_22lDNkSK4JX-705OhvvSmxVjJUzb7b2IRv4DobB7uCIO0nDeuPnSSe5QkXL4YyA/s1600/DSCN4263.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwKF9MYh_gE6ncqACaWymS1nWgRS8Y6sufA1aibV_FG0GKzHxevhfGuh6ej8_HtbVgRpJLLFonGb7L_22lDNkSK4JX-705OhvvSmxVjJUzb7b2IRv4DobB7uCIO0nDeuPnSSe5QkXL4YyA/s320/DSCN4263.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Piccola venezia</td></tr>
</tbody></table>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP7XbOfohYdteS03VnGwFJvCqWE9X9qAwexRAS424bApJFN5l35VMF0N0Ct_6QWwJ7A0oA_3cu_BLRHdmF8fjpWdFwScqI9pdd7CRdfb6XykaJP9_pGTb5DAhUbEgg-hixCI4uotfyn8Nn/s1600/DSCN4264.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP7XbOfohYdteS03VnGwFJvCqWE9X9qAwexRAS424bApJFN5l35VMF0N0Ct_6QWwJ7A0oA_3cu_BLRHdmF8fjpWdFwScqI9pdd7CRdfb6XykaJP9_pGTb5DAhUbEgg-hixCI4uotfyn8Nn/s1600/DSCN4264.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP7XbOfohYdteS03VnGwFJvCqWE9X9qAwexRAS424bApJFN5l35VMF0N0Ct_6QWwJ7A0oA_3cu_BLRHdmF8fjpWdFwScqI9pdd7CRdfb6XykaJP9_pGTb5DAhUbEgg-hixCI4uotfyn8Nn/s320/DSCN4264.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Mulini a vento a Mikonos</td></tr>
</tbody></table>
</a>Mykonos è probabilmente l'isola più famosa delle Cicladi, ma la sua fama è sicuramente meritata: per quanto non possiate sopportare la folla, il trattamento turistico, i prezzi alti, varrà sempre la pena di venirla a vedere almeno una volta.<br />Il capoluogo è un posto incantevole, da vedere soprattutto la zona della piccola Venezia, affollata di bar e di fronte la spettacolare fila dei mulini a vento. Da ognuna delle due zone si possono fare bellissime fotografie dell'altra; per i tramonti noi preferiamo la vista dai mulini a vento. Nel vecchio porto, una chiesa in posizione strategica e molti bar da cui fare people watching. Il centro storico è un ottimo posto per girare senza meta e perdersi, salvo poi sbucare un un punto dove si era passati poco prima. <br /><br />L'aeroporto e il nuovo porto sono a pochi chilometri. L'altra attrazione di Mikonos, le sue spiagge, si raggiungono con l'autobus da Fabrika, la stazione degli autobus. Le spiagge a sud sono preferibili perché più riparate dal vento: sono tutte di sabbia chiara e acqua cristallina, la differenza la può fare lo spazio a disposizione e il tipo di musica che si vuole sentire. Psarrou è consigliabile, ha più spiaggia libera e si sente musica più tranquilla. A Platis Gialos, sebbene più grande è più stipata di ombrelloni. Dopo la piccola Agia Anna, tranquilla, ci sono Paraga e poi Paradise e Super Paradise, piene di bar e musica ad alto volume. La camminata da Psarrou a Super Paradise richiede 40-45 minuti, soste per bagno naturalmente escluse. Altrimenti esiste anche un battello che collega tutte le spiagge.Le spiagge della parte nord (Ftelia, Panormos, Agios Sostis), esposte al vento, sono meno affollate.<br />Ano Mera è un villaggio tipico di montagna nella parte est dell'isola. <br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWYfXaT8zUQZ-vm_G8Cwj_D7mdLRNG6SnAfjrjF-gRMLZEHn-xTfoU9xmAkdJITYKUJcVlUSuUt6LlsFVubmq5bF1pZhcB9fg9nKQYuqmmwDHob5-WkD7Dnu_JaXfxxtE2m-eFEQyBSzUx/s1600/DSCN4364.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWYfXaT8zUQZ-vm_G8Cwj_D7mdLRNG6SnAfjrjF-gRMLZEHn-xTfoU9xmAkdJITYKUJcVlUSuUt6LlsFVubmq5bF1pZhcB9fg9nKQYuqmmwDHob5-WkD7Dnu_JaXfxxtE2m-eFEQyBSzUx/s320/DSCN4364.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Psarrou</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
conteoliverhttp://www.blogger.com/profile/14753167976256307931noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1162268935882013641.post-57363212516105000952016-09-20T17:11:00.002+02:002017-02-20T17:22:48.304+01:00Paros tips<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsGH-NTzowfoXjocovuxornI0G-OPx3gNtY4IUaMYk53i0UHL6y39rCWWfVLFV_youO_aFyfwvpnjNcxJ22Qs83rRt3vKfRSSouNJ8mMBKTfon7pVK3g2gm44c_okdkR2gkM-GXv14szKv/s1600/DSCN4168.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsGH-NTzowfoXjocovuxornI0G-OPx3gNtY4IUaMYk53i0UHL6y39rCWWfVLFV_youO_aFyfwvpnjNcxJ22Qs83rRt3vKfRSSouNJ8mMBKTfon7pVK3g2gm44c_okdkR2gkM-GXv14szKv/s320/DSCN4168.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tramonto nella baia di Parakia</td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJwlM6lOewEVgBpg94kaTtV0Gyty-zPP7Dop_OZ0RCdLH2WVI1QRTinVagaT3mWpGuYWqgUYPD1T1cS9oqOk6RikiyA_N3-s0fQkZif-Rr8Cf93u3b-orWqLlZIazIJsDy0YpSe2FEOIT0/s1600/DSCN4203.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJwlM6lOewEVgBpg94kaTtV0Gyty-zPP7Dop_OZ0RCdLH2WVI1QRTinVagaT3mWpGuYWqgUYPD1T1cS9oqOk6RikiyA_N3-s0fQkZif-Rr8Cf93u3b-orWqLlZIazIJsDy0YpSe2FEOIT0/s320/DSCN4203.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Porto di Naoussa</td></tr>
</tbody></table>
Paros è un'isola molto turistica, ed è anche l'hub dei trasporti via mare delle Cicladi, eppure venendo da Mikonos o Santorini può sembrare un'oasi di tranquillità. Innanzitutto qui niente crociere, ma solo turisti stanziali che si distribuiscono quasi equamente tra Parakia, Naoussa e Piso Livadi. Parakia, dove arrivano i traghetti ha un bel centro storico tipicamente cicladico, bellissimi tramonti, un mulino a vento messo incongruamente come spartitraffico e due lungomari: quello a sud del porto è più animato e piacevole, ma per mangiare i ristoranti sono più turistici e cari, mentre per posti più alla mano è preferibile andare nella zona del lungomare a nord del porto. <br />
Naoussa, a 8 chilometri, raggiungibile con 8 autobus al giorno, è ancora più affascinante, con i resti del castello sul mare e un porticciolo perfetto per la cena in riva al mare (sì, ci hanno già pensato). Per trovare qualche turista in meno si può provare a Lefkes.<br />
A Piso Livadi c'è la spiaggia di Logaras ma soprattutto Golden Beach. Il mare è trasparentissimo anche nei porti, specialmente a Naoussa, e ci sono battelli che fanno servizio per le spiagge.</div>
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